Antonio Fariello - ARTinsieme

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Antonio Fariello

Artisti

Antonio Fariello è nato a Castellabate, piccolo paesino di pescatori in provincia di Salerno, nel 1942. Vive e crea le sue opere a Settimo Torinese.
Dopo un percorso artistico da scultore e ceramista, inizia a dipingere sotto la scuola del prof. Mario Carotenuto, ed entra così nel gruppo culturale presieduto dal poeta Alfonso Gatto.
Alcuni anni dopo completa la sua formazione artistica presso il maestro Tristano Marchi, pittore molto fedele alla scuola di Posillipo, che ne condiziona la ricerca grafica e simbolica.
Ha esposto in numerose mostre collettive e personali avvenute nel corso della sua carriera.


Per contatto, scrivere all'indirizzo email  ritantonio.68@libero.it

 

L'incontro con Vittorio Sgarbi durante una serata a CASTELLABATE, agosto 2013



IL MARE
Un soggetto da amare

Quando ero un giovane pittore e frequentavo lo studio del mio maestro, i giorni più belli erano quelli in cui venivano a posare le modelle.
Quasi sempre il maestro mi permetteva di assistere mentre le ritraeva. Di tanto in tanto mi capitava di spiarle dalla porta socchiusa in tutta la loro statuaria bellezza, che evocava viaggi fantastici tra le figure mitologiche. Come mi sarebbe piaciuto avere una modella da ritrarre!
Passarono gli anni, mi trasferii al Nord. Passarono gli anni, mi ri-trasferii al Sud.
Dipinsi tanto e di tutto. Ma il destino aveva in serbo per me un modello d'eccezione.
Collerico, dolce, crudele, amico benevolo, irrequieto e immensamente grande all'orizzonte. A me il compito di ritrarre il padre del pianeta Terra...il Mare.


Ricordo di PRIMO LEVI

Nella primavera del 1979, a Settimo Torinese fu indetto un concorso che aveva come argomento La Memoria, riferita all'antifascismo e
all'olocausto. Io partecipai insieme a molti altri pittori, presentando questa opera raffigurata a destra.
Qualche mese più tardi ebbi occasione di assistere ad una conferenza di Primo Levi durante la quale parlò della sua prigionia nei campi di concentramento tedeschi. Quell'uomo mi colpì innanzitutto per la tristezza che, seppur velata, traspariva dai suoi discorsi.
Dopo qualche giorno gli scrissi, manifestandogli l'apprezzamento per le sue parole e sui suoi libri (l'anno precedente, Primo Levi aveva vinto il Premio Strega per il romanzo "La chiave a stella"). Pensai di offrirgli, quale prova concreta del mio rispetto, il quadro premiato al concorso qualche mese addietro.
Primo Levi mi rispose in modo molto garbato con questa lettera, che conservo tuttora.



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